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martedì 26 luglio 2011

Scorporo




Si spezzano le vertebre. Lo sforzo è disumano. L'ascoltatore incredulo si copre gli occhi. Gli occhi. Caduti gli occhi rimbalzano sul pavimento. Li sento roteare intorno alle sue scarpe.
Si scuciono le vene. Come coriandoli monocolori le mie piastrine. L'aria si condensa in un affresco. Fumata bianca. Applaudono dal pubblico. Assolo solitario e inconcludente. nessuno che ti ascolta. Nessuno che ti ama. Prendi il cuore in mano fratello insano. Prendilo e colpisci il tuo avversario in pieno viso. Strappagli di dosso quel sorriso.
Senti il mio distribuire follia senza motivo. Senza un valido motivo. Che sia per te conforto o presa in giro. Che possa mai valer qualcosa. Ma io mio sto disintegrando nella mia immobilità. Io che senza aver creduto vedo in te un'identità. Spingimi giù. Spingimi dove non mi troverai. Claustrofobico deserto di slealtà. Questo paradiso incerto in un inferno di realtà. Mordimi più in giù. Mangia lo stomaco che mi consumerà. Di organo in organo suona la tua melodia mentre cado inerme a terra. E il pubblico si alzerà in piedi. E tutto il mondo vedrà ciò che tu vedi. E tutto il mondo insieme a te. Spingimi giù. Spingimi dove non mi troverai.

4 commenti:

  1. hey.... molto profondi i tuoi post..molto simili a me..purtroppo posso stare poco su internet che sono in viaggio, tornata a londra avro' piu' tempo per leggerti!

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  2. l'ho riletto, è stupendo!

    un'altra attratta dalla follia
    perché credo sia la musa della follia...

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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