Destrieri addestrati a subire,
frustati al mattino e legati la sera.
Si vaga fra criniere all’amabile trotto
su marciapiedi sempre troppo stretti,
a darci spallate per farci vedere dall'occhio elettronico della tv.
Mi son pettinato riprendi anche me.
In cerca di vetrine illuminate anche la domenica
che nei nostri salotti è sempre una gran tristezza,
ma i manichini di plastica han più dignità
e compostezza, non mi sento all'altezza scusate lo sfogo.
Io me ne vado, qui non resisto.
Troppi gli addobbi, i colori e finzioni
io sono istintivo vivo di nuove emozioni.
Sono puledro libero nella foresta,
coda che sbatte senza ritegno
pelo bagnato di brina e rugiada.
Sono selvaggio e mi sento cattivo
voglio bruciare all’inferno,
voglio sentirmi un po’ vivo.
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